L'origine della Serva
La Serva di Chambons nacque forse più di 600 anni fa, tra il 1300 e il 1400: al suo interno ci sono degli alberi che hanno sicuramente quell'età. Non possiamo conoscere con esattezza la data della sua nascita, perché non esistono documenti che lo testimoniano; per stabilire la sua età ci si è perciò basati su due criteri: uno storico ed uno forestale.
Seguendo il primo, noi possiamo stabilire che essa è nata presumibilmente insieme all'abitato di Chambons, perché aveva lo scopo di proteggerlo. L'abitato di Chambons è posto infatti ai piedi di un pendio che presenta pendenze varianti tra il 30% ed il 70%: questo fatto fa sì che il pericolo di valanghe, frane ed alluvioni sia molto elevato.
Nel medioevo, quando nasceva un villaggio, si cercava innanzitutto di metterlo al sicuro proteggendolo adeguatamente contro questi pericoli con la creazione di "Serve", cioè dei boschi protetti, situati a monte degli stessi, che servissero da riparo. Quando nel corso del 1300 si cominciò a costruire il villaggio di Chambons, sicuramente si iniziò ad impiantare la Serva per evitare che finisse spazzato via dalle valanghe.
Un secondo criterio è quello basato sulle stime dei periti forestali: esse ci dicono che un larice alla nostra altitudine e latitudine impiega circa 150 anni per raggiungere 50 centimetri di d iametro; da quel momento in poi cresce via via più lentamente e si può calcolare che un albero, con il diametro del tronco superiore a 150 cm, come quello secolare, abbia sicuramente almeno 600 anni, forse più.
Il primo documento che parla dei boschi di protezione è la Grande Charte del 1343, il documento contenente i diritti e i privilegi concessi dal Delfino Umberto II alle comunità degli Escartons.
In esso si ribadiscono i divieti (di taglio, di pascolo...) che servivano a garantire le Serve, ma non si parla in particolare di nessuna di esse.
Dal 1349 al 1713 la Valle del Chisone fino a Bec Dauphin(Perosa Argentina) appartenne alla Francia.
Già nel 1300 gli uomini si rendevano conto di quanto fosse importante proteggere le borgate, perciò esistevano Serve a protezione di tutti i villaggi: Mentoulles e Fenestrelle ne avevano numerose, su entrambi i versanti della montagna, ma in tutti i documenti la Serva di Boc Reynaud, Bosc Reynaud, Bois Reynaud, detta anche "La Bandita" di Chambons, veniva sempre menzionata per prima, a riprova della sua grande importanza.
"Serva" deriva dal francese "conserver" o "réserver", cioè conservare o riservare.
"Reynaud" è probabilmente il cognome dell'ignoto personaggio che costituì la Serva.
"Bandita" deriva da "banno", l'antico diritto signorile di giudicare ed infliggere multe o pene più severe.
1500: il Codice Gouthier
Molto importante per avere notizie sulla Serva è un documento di due secoli dopo: il Codice Gouthier; esso parla, nelle prime pagine, proprio della Serva di Boureinaut, situata nell'Università di Mentoulles. Il documento, scritto parte in francese, parte in patois del 1500, parte in latino, è firmato da tutti i capifamiglia del Comune e contiene in diversi articoli il regolamento per l'amministrazione della Serva di Boureinaut e delle altre serve del comune, situate sopra gli abitati di Depot, Mentoulles, Granges, Ville Cloze...
La Serva di Boc Reynaud viene citata per prima, come in tutti i documenti delle perizie forestali successive e questo attesta la sua importanza
Nel documento si scopre anche che nel 1515 veniva nominato "mansìa" per la serva di Chambons un certo Guglielmon: guarda caso esiste ancora oggi a Chambons una via che porta questo nome. Il mansia aveva compiti di vigilanza sulla Serva e poteva anche affibbiare delle multe molto salate a chi non ne rispettava i regolamenti. Nel 1515 la multa per chi tagliava o danneggiava un albero era di 1 fiorino nelle serve di Mentoulles e degli altri paesi; nella Serva di Chambons era di 3 fiorini.
Nel 1549 essa era salita a 4 fiorini per tutte le serve e a ben 10 fiorini se si tagliava una pianta di Boureinaut. Questa è un'altra testimonianza della sua importanza.
"Università" ha il significato di Comune.
I "mansia, mansiè o mansua", detti anche procuratori, erano i rappresentanti di una frazione presso il Comune.
1600-1700: dispute per i confini
Del periodo successivo al Codice Gouthier non si ha nessun documento riguardante la Serva fino al 1700, perché l'archivio del comune di Fenestrelle fu distrutto in un terribile incendio nel 1693 nel quale andarono persi tutti i documenti dei secoli precedenti che esso conteneva.
I pochi documenti del 1700 riguardano un problema di confini: la Serva di Chambons apparteneva infatti per una superficie di 20 ettari al comune di Mentoulles e per 8-10 ettari a quello di Fenestrelle. Ci furono continue liti per determinare i confini che venivano continuamente ritoccati.
Nel 1769 si giunse ad una "Transation solennelle", un accordo che avrebbe dovuto stabilire i confini in modo definitivo identificando un larice, "le mélèze de démarcation".
Questa linea di confine divideva in due, non solo la Serva, ma anche l'abitato di Chambons: la linea di confine passava subito dopo la chiesa assegnando le ultime case del paese (località "Conti") al Comune di Fenestrelle. In realtà le dispute continuarono per tutto l'800, anche perché ormai tutti, compresi gli abitanti di Chambons, si rendevano conto del suo grande valore.
All'inizio del 1600, ci fu probabilmente un taglio nella Serva, in seguito ad un'invasione spagnola: gli Spagnoli, durante la guerra per il Marchesato di Saluzzo, dovendo costruire le trincee sotto Villaretto, avrebbero abbattuto dei larici nella Serva di Chambons. Questa informazione va però presa con le pinze perché c'è un'unica delibera di fine 800 in cui si parla di questo fatto.
6 Transazione, cioè accordo, solenne.
7 Il larice di confine.
La costruzione dei forti e la distruzione delle Serve
Dalla fine del 1600 e per tutto il 1700, la costruzione del Forte Mutin prima, e della Fortezza di Fenestrelle poi, comportò un enorme fabbisogno di legname, sia da costruzione per le travature e le impalcature, sia per la cottura della calce. Durante la costruzione del Mutin furono abbattuti i larici sulla destra orografica del Chisone fin su verso il vallone di Crestove; analogamente dopo il 1727 furono tagliati i boschi sulla sinistra, da Fenestrelle fino a Pracatinat.
La Serva di Chambons non fu toccata: i "Bandi politici e campestri vietavano di attingere per il legname necessario alla costruzione del Forte dalla Serva di Chambons e da quella sopra Puy, posto anch'esso in una posizione molto pericolosa per le valanghe. Il vecchio villaggio di Puy infatti prima sorgeva in un'altra posizione, sotto l'abitato di Pequerel ed era stato distrutto da una valanga nel 1706. Ricostruito nella posizione attuale, gli erano state assegnate tre serve affinché lo proteggessero dalle valanghe.
La calce veniva cotta alla "Fournasa", una località sopra Champs di Fenestrelle: era stata scoperta lì vicino una vena di pietra calcarea di ossido di calcio adatta allo scopo. La cottura della calce richiede una temperatura di 800° ed occorreva perciò molta legna di buona qualità come il larice per alimentare le quattro fornaci esistenti, tre a Champs ed una a Pracatinat.
Occorreva del legname anche per cucinare, per cuocere il pane per le migliaia di persone impiegate nella sua costruzione e per il riscaldamento dei soldati della guarnigione del Forte. Nel 1750 ci fu una lamentela dei panettieri, i quali nel corso di un anno raddoppiarono il prezzo del pane, adducendo come motivo la scarsità di legna di larice che dovevano acquistare da altri comuni. In realtà poi il prezzo del pane fu calmierato, ma questo fatto ci fa capire quanto ormai il larice fosse diventato un bene preziosissimo. Per questo motivo le serve di Fenestrelle furono completamente distrutte, ma non quella di Chambons, a difesa della quale furono messi ben due procuratori o "mansia", i quali dovevano vigilare affinché nessuno la danneggiasse. A questo proposito erano previste delle multe severissime e nel caso qualcuno fosse stato recidivo, era prevista persino la prigione.
Nel corso dei secoli, in realtà la Serva aveva subito alcuni tagli, ma erano tagli mirati: e sistono alcune ordinanze del castellano del re di Sardegna che stabiliva dei tagli secondo le indicazioni della popolazione di Chambons. Si trattava di alberi secchi o malati o cresciuti troppo fitti: il loro abbattimento serviva a migliorare il bosco ed andava a beneficio degli abitanti di Chambons.
Sottoposto a calmiere, cioè non poteva superare un prezzo prefissato.
Sorpreso per la seconda volta.
Aventi uno scopo preciso.
1800: ancora dispute per la Serva
Durante tutto il 1800 si assistette ad una lunga serie di dispute, quasi delle guerre civili, per il possesso della Serva. Ad un certo punto gli abitanti di Chambons avendo ormai maturato la consapevolezza di quanto essa fosse importante, chiesero addirittura l'annessione al Comune di Fenestrelle, poiché si aspettavano che esso rispettasse maggiormente la Serva di quanto aveva dimostrato di fare quello di Mentoulles, il quale aveva tentato per almeno 13 volte di eseguire degli abbattimenti, senza peraltro mai riuscirvi.
Il comune di Mentoulles non voleva assolutamente che Chambons entrasse a far parte del comune di Fenestrelle. Per Mentoulles la perdita della Serva avrebbe significato anche la perdita di tutte le tasse e le gabelle pari a circa il 25% sulle entrate nelle casse comunali.
Ci fu una "guerra" culminata con una lettera nella quale la popolazione di Chambons chiedeva all'autorità di Torino un permesso collettivo per emigrare in America, al quale non ci fu seguito.
Vennero le autorità da Pinerolo e da Torino e Fenestrelle rifiutò l'annessione di Chambons con una lettera, per evitare il protrarsi delle dispute.
Forse il solo promotore della lettera emigrò in America.
La rivolta delle donne e i primi tagli
Nel 1879 si decise il primo taglio perché il comune di Mentoulles affermava che era necessario: in precedenza per realizzare qualsiasi opera sul territorio del Comune si era sempre attinto dalla serva di Mentoulles ed essa ormai non esisteva più.
In questa occasione ci fu la rivolta delle donne: se gli uomini si fossero ribellati opponendosi con la forza all'abbattimento avrebbero potuto facilmente essere condannati ed incarcerati dal "delegato, un funzionario di polizia proveniente da Pinerolo che godeva di grande autorità. Le donne, che erano tenute in minor considerazione, nel caso in cui anche avessero dovuto subire un processo, avrebbero corso rischi molto minori.
Quando il sindaco di Mentoulles fece venire da Pinerolo il delegato, per poter abbattere le piante, tutte le donne e le ragazze del paese, all'alba salirono nella Serva dove si divisero in due gruppi: le più gracili si legarono alle piante da abbattere, mentre le più robuste ammucchiavano massi da far rotolare addosso al delegato ed ai forestali che venivano per abbattere le piante.
Così fecero: quando essi giunsero a ridosso del bosco furono accolti da massi che rotolavano, dal lancio di sassi e rami e furono messi in fuga. Inutile fu il tentativo di mediazione del delegato: grazie alla coraggiosa rivolta delle donne, ancora una volta la Serva era salva. Le donne dovettero subire un processo e furono severamente ammonite: se avessero tentato un'altra volta di opporsi alle autorità, avrebbero subito la prigione.
Di questo episodio è stata tramandata fino a noi la canzone della rivolta delle donne, cantata in piemontese, forse per scimmiottare la lingua dei potenti...
Alcuni anni dopo si iniziò a tagliare nella Serva: nel 1884 ci fu il primo vero taglio (350 larici).
Il Progetto Bargellini
La serva di Chambons è sicuramente un bosco particolare perché nessun altro bosco della zona ha avuto l'onore di essere interessato da un progetto simile a quello del Bargellini.
Una perizia del 1899 sulla serva di Chambons parla di novemila larici alti, robusti e ben serrati fra di loro. In quegli anni il De Amicis transitando per la nostra Valle scrisse:
"... La Serva di Chambons è la più bella delle Alpi Cozie: vasta, fittissima e bruna, una moltitudine di giganti affollati su per la montagna che aspettano un comando misterioso per scendere, irrompere nella valle ed invadere il Piemonte".
Gli abitanti di Chambons, preoccupati per i tagli, invitarono prima l'ispettore forestale Bargellini e poi il suo collega Allard a fare un progetto di difesa di Chambons, unico nel suo genere per quei tempi.
Il progetto Bargellini prevedeva tre tipi di intervento: uno di taglio, uno di rimboschimento ed uno di costruzione di protezioni. Si doveva tagliare la prima zona, si rimboschiva, si aspettava che i larici fossero almeno tre o quattro metri e poi si sarebbe tagliata la seconda zona e così via; la Serva fu divisa in dieci zone e in ogni zona, nei canaloni, dovevano essere anche costruiti dei muretti di pietre a secco, alti due metri circa e lunghi fino a venti metri, ed erano previste anche delle palizzate.
Queste briglie, siccome dietro a Chambons la pendenza varia e può raggiungere anche il 70%, avevano lo scopo di frenare l'impeto delle valanghe o di impedire che si staccassero.
La prima zona fu tagliata e si costruì quella briglia che ancora oggi si può vedere.
Riassumendo:
nel 1899 fu fatto il progetto Bargellini;
nel 1905 seguì il progetto Allard;
dal 1905 al 1911 si parlò di questi progetti
nel 1911-12 si fecero il primo taglio ed il rimboschimento, ma poi scoppiò la prima Guerra Mondiale e non si fecero altri tagli.
A metà del 1800 esisteva un paravalanghe sopra Chambons, ma era una costruzione modesta, poco alta a cui si dedicò poca manutenzione per cui si deteriorò ben presto.
Prima e dopo la guerra: l'appello a Mussolini
Dal 1 gennaio 1928 il comune di Mentoulles cessò di esistere ed il suo territorio entrò a far parte di quello di Fenestrelle.
Negli anni 1920 - 1930 il Comune di Fenestrelle avendo bisogno di fondi, decise dei tagli piuttosto consistenti nella Serva. Gli abitanti di Chambons comunque erano cocciuti e continuarono ad opporsi decidendo di rivolgersi al Presidente del Consiglio On. Facta di Pinerolo con delle lettere in cui chiedevano il suo interessamento riguardo alla Serva, ma Facta non li soddisfece e allora scrissero direttamente a Mussolini affinché egli si interessasse. La lettera di risposta di Mussolini non si è trovata, ma pare che in essa ci fosse questa frase: "La Bandita non si tocca".
Tuttavia appena sei mesi dopo si fecero dei tagli notevoli nella Serva e da quel momento si continuò a tagliare. Negli anni 50 un impresario di Treviso, che lavorava per i cantieri navali di Monfalcone, notò la qualità delle piante della Serva e così centinaia dei nostri larici furono abbattuti, inviati nei cantieri navali di Monfalcone e usati per costruire le navi.
Oggi
Recentemente il Comune di Fenestrelle ha dovuto fare delle osservazioni al nuovo Piano Forestale: "Particolare cura dovrà essere posta al mantenimento e alla conservazione del tratto di bosco denominato Serva di Chambons o Bosco della Bandita per l'alto valore paesaggistico e storico. Negli altri tratti di lariceto che ci sono attorno si potranno individuare zone per un taglio a buche al fine di garantire la conservazione dei larici".
La Regione Piemonte contribuirà a formare dei ragazzi preparati a fare da guide nella Val Chisone e nella Serva di Chambons, per accompagnare i turisti in visita. Oggi la Serva è una realtà e tutti noi possiamo contribuire a conservarla e a migliorarla.
Annualmente su segnalazione dell'Amministrazione Comunale vengono inviate le Squadre Regionali di Forestazione a compiere lavori di manutenzione e recupero del vecchio sentiero che si inoltra nella Selva di Chambons.
Sono state inoltre realizzate due aree attrezzate per i turisti e l'aggiunta di nuova cartellonistica.
Nel 2003 il Comune di Fenestrelle in seguito all'incarico di progettazione conferito al Dr. Giorgio Bertea dello Studio Tecnico Forestale di Pinerolo ha ottenuto un finanziamento sulla Misura I.2.a. del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte, riguardante il miglioramento del bosco secondo i criteri della selvicoltura naturalistica per un importo totale di € 44.950,00.
I lavori attualmente in atto, prevedono di ricreare nuovamente il tipo di copertura arborea un tempo presente sul versante in questione, eliminando gradualmente, mediante diradamenti, l'abete rosso (specie non adatta in questa parte delle Alpi) e favorendo mediante rinfoltimenti preceduti da ripuliture del sottobosco, nuovamente il ritorno del larice.
Un'altra importante iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale, riguarda l'adesione di Fenestrelle al "Progetto INTERREG III Alcontra - Utilizzo plurimo del Bosco" che dovrebbe interessare la zona della Selva di Chambons e la zona del Forte Mutin lungo il sentiero delle antiche mura.
Questo progetto che ammonta ad un importo per Fenestrelle pari a € 70.000,00 è finalizzato alla presentazione di un modello di gestione e valorizzazione integrata della risorsa "bosco" all'interno di una rete di Comuni transfrontalieri italiani delle vallate limitrofe alla nostra e francesi della zona dell'Ubaye ad alta vocazione boschiva e turistica.
Per quello che riguarda la fruizione turistica, il progetto prevede:
- ristrutturazione della vecchia scuola elementare di Chambons e allestimento a punto informativo di riferimento, dove è possibile reperire tutte le indicazioni relative alle attività legate alla "Selva" ed alla filiera legno (cartina degli itinerari, artigiani e punti di lavorazione, siti attrezzati per la visita turistica, punti di interesse naturalistico, peculiarità del sito, pannelli illustrativi)
- realizzazione di percorsi didattici guidati, (percorsi naturalistici e percorsi esplicativi sulle attività umane nel bosco)
- formazione di personale per l'accompagnamento e l'animazione
- strumenti di promozione e comunicazione quali:
- Materiale illustrativo
- Depliant relativo ad ogni bosco interessato dal progetto
- Opuscolo sul bosco, contenente informazioni su tutte le realtà coinvolte, attività proposte, ecc.
- Realizzazione sito internet
- CD Rom didattico
- Partecipazione a fiere di settore con specifico allestimento di uno stand
- Campagne di comunicazione sui principali mezzi di informazione
- Giornate di animazione nel bosco
- Educational per tour operator, agenzie di viaggio, giornalisti
Valanghe e boschi di protezione
Un tempo si osservavano con attenzione e si annotavano i luoghi in cui scendevano le valanghe e, a protezione dei centri abitati, si impiantavano delle Serve. Le perizie forestali del 1877 annotavano tutte le Serve di protezione presenti sul territorio.
Con l'aiuto degli anziani si sono individuati i luoghi dove esistevano boschi di questo tipo: Fenestrelle aveva molte serve di protezione. Anche Mentoulles aveva parecchie serve, ma nella seconda metà dell'800 esse persero il vincolo forestale che le proteggeva dal taglio e dal pascolo del bestiame e nel 1885 ne esistevano solo più cinque o sei. La popolazione stessa di Mentoulles aveva chiesto già nella seconda metà dell'800 di poter pascolare nelle serve, ma pare che la presenza degli animali che pascolano danneggi in modo irreparabile il bosco, perché rovina il sottobosco e diminuisce lo strato di humus.
Quando fu tolto anche il vincolo al taglio, la serva di Mentoulles andò distrutta e così il paese, con un unico canalone pericoloso, fu colpito per almeno cinque volte dalle valanghe.
Furono particolarmente distruttive le ultime due, nel 1885 e nel 1888, quando si ebbero nove morti a Ville Cloze, sette adulti e due bambini, ed andarono distrutte alcune case, la cappella di Ville Cloze, parte della chiesa di Mentoulles e la casa comunale.
Le pietre del castello di Ville Cloze furono utilizzate per ricostruire le case, mentre per costruire il muraglione paravalanghe ne furono fatte venire appositamente.
Attorno al 1885, sopra Ville Cloze, era stato costruito un muro, ma esso era troppo basso e la valanga, staccatasi dalle pendici dell'Orsiera, l'aveva superato, perché si era formato un cuscino d'aria che l'aveva fatta sollevare ed essa aveva così raggiunto l'abitato di Ville Cloze e la casa del Comune sulla statale, arrestandosi al torrente Chisone.
A Mentoulles le valanghe sono cadute perché non c'erano più i boschi di protezione: essi erano stati abbattuti, prima dal Catinat, poi per costruire il Forte e infine, si dice, anche dagli abitanti di Puy.
Anche a Puy e a Pequerel era successa una cosa analoga: il Catinat aveva tagliato il bosco a monte dell'abitato quando con 10000 uomini aveva trascorso l'inverno 1693-94 nel pianoro ai piedi dell'Orsiera che oggi porta il suo nome.
Era arrivato a novembre per assediare Pinerolo, ma non essendo la stagione propizia, aveva deciso di svernare con le sue truppe in quella località, adatta ad ospitare al sicuro le sue truppe e, per costruire baracche, per cucinare e per scaldarsi, aveva distrutto tutti i boschi nelle vicinanze.
Il bosco di protezione però non era a ridosso dell'abitato, ma molto più in alto, perché la presenza degli alberi è efficace se impedisce alle valanghe di staccarsi: quando una valanga si è messa in movimento, più nulla la può fermare.
Così nel 1706 una valanga distrusse Puy e gli abitanti ricostruirono il paese dove sorge ancora adesso; gli abitanti di Pequerel dovettero costruire il paravalanghe che esiste ancora oggi.
Negli anni '50 sopra Pequerel si è fatto un grande impiantamento che diventerà col passare del tempo un bosco di protezione. Oggi, quando si impianta un bosco di protezione nelle zone a rischio, contemporaneamente si predispongono dei ripari contro le valanghe.
Il paravalanghe sopra Chambons poteva al massimo contenere un po' l'accumulo della neve: lo si può vedere salendo lungo la "Viassa". Il muro più in alto, costruito di traverso, serviva a deviare un'eventuale valanga che precipitasse lungo il canalone che scende dal Colletto, il "Rablaour", impedendole di raggiungere l'abitato.
Cronologia
- 1300 - 1400 Probabile origine della Serva di Chambons
- 1343 Grande Charte del Delfino Umberto II
- 1349 La Val Chisone entra a far parte della Francia
- 1515 Codice Gouthier
- 1600 (inizio) Probabile taglio nella Serva ad opera degli Spagnoli
- 1693 Un incendio distrugge l'archivio del Comune di Fenestrelle
- 1693 - 1694 Il maresciallo Catinat sverna nei prati sotto l'Orsiera
- 1694 - 1707 Costruzione del forte Mutin
- 1706 La valanga distrugge Puy e Pequerel
- 1713 Trattato di Utrecht: la Val Chisone passa ai Savoia
- 1727 Inizio della costruzione del Forte di Fenestrelle
- 1750 Lamentela dei panettieri
- 1769 Transation solennelle
- 1880 ca Rivolta delle donne
- 1884 Primo taglio di 350 larici
- 1885 Prima valanga su Mentoulles
- 1888 Seconda valanga su Ville Cloze e Mentoulles: 9 morti
- 1899 Progetto Bargellini
- 1905 Progetto Allard
- 1911 - 1912 Taglio della prima zona
- 1915 - 1918 Prima Guerra Mondiale
- 1922 - 1924 1938 - 1940 Appelli all'On. Facta Appelli a Mussolini
- 1939 - 1945 Seconda Guerra Mondiale
- 1950 - 1960 Grandi tagli nella Serva