Un tempo si osservavano con attenzione e si annotavano i luoghi in cui scendevano le valanghe e, a protezione dei centri abitati, si impiantavano delle Serve. Le perizie forestali del 1877 annotavano tutte le Serve di protezione presenti sul territorio.
Con l'aiuto degli anziani si sono individuati i luoghi dove esistevano boschi di questo tipo: Fenestrelle aveva molte serve di protezione. Anche Mentoulles aveva parecchie serve, ma nella seconda metà dell'800 esse persero il vincolo forestale che le proteggeva dal taglio e dal pascolo del bestiame e nel 1885 ne esistevano solo più cinque o sei. La popolazione stessa di Mentoulles aveva chiesto già nella seconda metà dell'800 di poter pascolare nelle serve, ma pare che la presenza degli animali che pascolano danneggi in modo irreparabile il bosco, perché rovina il sottobosco e diminuisce lo strato di humus.
Quando fu tolto anche il vincolo al taglio, la serva di Mentoulles andò distrutta e così il paese, con un unico canalone pericoloso, fu colpito per almeno cinque volte dalle valanghe.
Furono particolarmente distruttive le ultime due, nel 1885 e nel 1888, quando si ebbero nove morti a Ville Cloze, sette adulti e due bambini, ed andarono distrutte alcune case, la cappella di Ville Cloze, parte della chiesa di Mentoulles e la casa comunale.
Le pietre del castello di Ville Cloze furono utilizzate per ricostruire le case, mentre per costruire il muraglione paravalanghe ne furono fatte venire appositamente.
Attorno al 1885, sopra Ville Cloze, era stato costruito un muro, ma esso era troppo basso e la valanga, staccatasi dalle pendici dell'Orsiera, l'aveva superato, perché si era formato un cuscino d'aria che l'aveva fatta sollevare ed essa aveva così raggiunto l'abitato di Ville Cloze e la casa del Comune sulla statale, arrestandosi al torrente Chisone.
A Mentoulles le valanghe sono cadute perché non c'erano più i boschi di protezione: essi erano stati abbattuti, prima dal Catinat, poi per costruire il Forte e infine, si dice, anche dagli abitanti di Puy.
Anche a Puy e a Pequerel era successa una cosa analoga: il Catinat aveva tagliato il bosco a monte dell'abitato quando con 10000 uomini aveva trascorso l'inverno 1693-94 nel pianoro ai piedi dell'Orsiera che oggi porta il suo nome.
Era arrivato a novembre per assediare Pinerolo, ma non essendo la stagione propizia, aveva deciso di svernare con le sue truppe in quella località, adatta ad ospitare al sicuro le sue truppe e, per costruire baracche, per cucinare e per scaldarsi, aveva distrutto tutti i boschi nelle vicinanze.
Il bosco di protezione però non era a ridosso dell'abitato, ma molto più in alto, perché la presenza degli alberi è efficace se impedisce alle valanghe di staccarsi: quando una valanga si è messa in movimento, più nulla la può fermare.
Così nel 1706 una valanga distrusse Puy e gli abitanti ricostruirono il paese dove sorge ancora adesso; gli abitanti di Pequerel dovettero costruire il paravalanghe che esiste ancora oggi.
Negli anni '50 sopra Pequerel si è fatto un grande impiantamento che diventerà col passare del tempo un bosco di protezione. Oggi, quando si impianta un bosco di protezione nelle zone a rischio, contemporaneamente si predispongono dei ripari contro le valanghe.
Il paravalanghe sopra Chambons poteva al massimo contenere un po' l'accumulo della neve: lo si può vedere salendo lungo la "Viassa". Il muro più in alto, costruito di traverso, serviva a deviare un'eventuale valanga che precipitasse lungo il canalone che scende dal Colletto, il "Rablaour", impedendole di raggiungere l'abitato.